Lo sapete come sono fatto: la mia vita è ineccepibile, la mia condotta è irreprensibile, la mia morale è inattaccabile. Non parlo se non mi viene chiesto, non impreco neanche con il subconscio, guardo con un occhio alla volta, penso in bianco e nero e sogno in tonalità di grigio. Sono una persona modesta e umile, sono sono sempre l’ultimo a uscire da un aereo, l’ultimo a lasciare una stanza, l’ultimo ad essere avvisato se si organizza qualcosa.
Accetto di buon grado le difficoltà che la vita mi propone, tollero i dettami di tutte le religioni, comprese quelle politeiste e ubbidisco anche ai capoversi della bibbia che si contraddicono tra di loro. Ho espanso la mia fede fino alla grandezza di un chicco di senapa seppur non ne abbia approfittato per spostare le piccole colline che da tanta parte il guardo escludono. Chi visse sperando morì non si può dire.
Rispetto tutti gli esseri viventi e inanimati, accolgo nella pace il microparticolato che si insinua nelle mie cellule per alterarne il funzionamento e saluto con rispetto ogni neutrino che attraversa il mio corpo. Non mangio la carne perchè degli esseri senzienti, non mangio la verdura perché il processo di fotosintesi potrebbe ancora essere debolmente attivo. Aspetto che le lumache attraversino e che le formiche si spazientiscano. Bevo solo l’acqua che cade nella mia bocca quando piove, e conservo le feci in un fazzoletto perchè in un futuro in cui la tecnologia lo consentirà io possa riutilizzarle.
Mi lavo strofinandomi con della sabbia e aspettando al vento che la polvere decida di scendere dal mio corpo. Non mi tuffo in mare, ma aspetto che le onde mi aggrediscano. Non perdo un capello senza che venga celebrata una cerimonia in suo onore dopodiché lo conservo insieme agli altri in una scatoletta verde. Prego per le persone che incrociano il mio sguardo e per le preghiere che faccio e blocco la ricorsione solo quando finisco la memoria.
Sto tanto attento perché per un errore commesso nel posto giusto al momento sbagliato davanti alle persone idonee in un contesto inadeguato mi potrei giocare tutta l’eternità. Allora, beh ecco… vorrei dire… che prima che io trovi un bastone nerboluto e venga a cercarvi uno per uno, voglio qualcosa in cambio. E lo voglio immantinente.
22 settembre 2008 at 14:43
Da oggi odio il termine immantinente!
22 settembre 2008 at 14:44
…un milieu entre rien et tout.
22 settembre 2008 at 15:07
Da oggi non vi capisco.
22 settembre 2008 at 17:15
Sono le orecchie del gatto che si elevano alla ricerca del Buddha o sono le dita di quest’ultimo che tendono verso il gatto???
22 settembre 2008 at 18:32
E’ come batman, un’altra delle mie fissazioni. Il famoso gatto nero che riposa sulla statua del Budda ha delle orecchie normalissime. Io allungo le orecchie ai gatti, come puoi ricordare se clicchi sulla foto del post.
22 settembre 2008 at 18:37
forse il gatto ha semplicemente deciso di osservare il Dharma ponendo fine al samsara
22 settembre 2008 at 18:49
o forse è una posizione yoga anandra 😉
22 settembre 2008 at 18:52
“Sto tanto attento perché per un errore commesso nel posto giusto al momento sbagliato davanti alle persone idonee in un contesto inadeguato mi potrei giocare tutta l’eternità”……Strepitoso!!!!!
22 settembre 2008 at 18:53
…la posizione non mi pare dolce e naturale
22 settembre 2008 at 20:00
come no??? é “seraficamente” disteso e sembra dire ” ma cosa avete da guardare???”
😀
22 settembre 2008 at 23:27
Ma nooo! Oh zio wayl! Il segreto non è non sbagliare, ma sbagliare ancora cercando di rimediare all’errore precedente, e bloccare la ricorsione quando finisce la memoria.
Il bello è sbagliare, perfettamente.
22 settembre 2008 at 23:45
Io non lo cosa tutto quanto ve ne siete fumati oggi, ma ne voglio qualche grammo paura anche io.
23 settembre 2008 at 13:25
😀 roba buuuuonaaa!!!!
Lo stesso Pennuto deve averla provata e talmente gradita da avergli fatto metter su le AAAALIIII…..se lo avvistate bloccatelo..wanted 😉
23 settembre 2008 at 14:52
Ok, vista l’immagine dell'”header” e i commenti poco chiari ho deciso di prendermi una pausa di riflessione … fatto. Vi è rimasta un po di quella roba?
23 settembre 2008 at 16:14
la fragranza orientale di questo post contagia tutti tranne dangp e Wail…vi siete dedicati al paramita e siete prossimi all’Illuminazione?!
23 settembre 2008 at 20:26
ok prendo in mano la situazione e riporto il post alla sua “originale” finalità cercando di contribuire in maniera adeguata ma onesta e umile! 😉
” Voglio qualcosa in cambio” …E’ su questa affermazione che mi soffermo….forse perchè al di là di tante battute e umorismi è questa una frase che ogni tanto, se non spesso, faccio mia!
Ma cosa in cambio???
Ed è giusto chiedere una “ricompensa” per comportamenti che per noi sono comunque naturali, nonostante una realtà egocentrica e quindi a volte indifferente???
In teoria si, ma probabilmente in pratica non “funziona”in questo modo!
Tutto accade o è accaduto perchè le circostanze lo hanno permesso,o semplicemente così doveva andare….l’importante è però CREDERE in ciò che si fa, non rinnegare nè demonizzare altri comportamenti, certamente errati!
Il nostro agire non può avere come contropartita una eguale risposta sia positiva che negativa….specie positiva!Ahimè!
Quindi pretendere MOLTO per sè giusto e sperare che qualcosa continui a sorprenderci…ma senza accanirsi nella ricerca…Non arriverebbe alcun DONO!
🙂
23 settembre 2008 at 20:29
P.S: la perfezione non esiste ed è anche noiosa 😉
24 settembre 2008 at 08:54
dopo 7*pigreco ore di yoga appeso a testa in giù ad un ramo di ficodindia in un dirupo ho finalmente trovato le risposte. il saggio della caverna disse: “il nulla è inattaccabile”. qualcuno come franco batìatoh vorrebbe approdarvici, io preferisco seguire invece la via del pollice che cerca sempre di elevarsi per la salute ed il lavoro in alto e perciò condivido le idee del django sull’errore che converge all’infinito verso il nirvana. questo è.
24 settembre 2008 at 09:09
“la perfezione non esiste ed è anche noiosa”.
Mi piace questa frase. Anche se è sbagliata.
Però qua ci addentriamo in discorsi troppo filosofici…
Se definiamo “la perfezione” come “il processo di ricerca della “Perfezione” con tutte le difficoltà e contraddizioni che comporta, con tutti gli sbagli associati” allora “la perfezione” esiste e non è noiosa. E soprattutto la raggiungi intrinsecamente. E ancora, l’aspetto interessante è che ognuno ha la sua, anche quando cerca di raggiungere quella di un altro.
Positivity.
24 settembre 2008 at 10:14
😀 siete come Fellini e Benigni durante le interviste di Mollica.
Bry come sempre cogli nel segno senza dover ricorrere a pleonasmi strampalati cercati su wikipedia. Quando la trascrizione analitica della psicostoria di Seldon (parlo del ciclo dell’impero nei libri di Asimov) cominciò a diventare eccessivamente complessa, gli errori venivano individuati come un nodo fastidioso in un’armonia di colori. E’ lì che provo a inserire quello che voglio dire, come l’watermark nascosto nelle immagini. Ora posso esplicitamente affermare: speriamo bene.
Ne approfitto per ringraziarne lo zio Django e lo zio Amadildo per aver criptato alcune delle mie diverenti imperfezioni sulla cancerogena community di FB.
24 settembre 2008 at 17:19
Perfezione, errori dovuti e necessari, desiderio di rompere schemi predefiniti, apparentemente armonici…..In effetti se analizzassimo tutti questi aspetti finiremmo all’interno di vortici filosofici infiniti!!!Vortici strepitosi però….perchè solo la mente e l’animo umano possono addentrarsi in simili ricerche…..allora si che la “Perfezione” diventa reale…….perfezione come scoperta e messa in discussione(come ha appunto detto django)…!
Aggiungo che ognuno di noi è “perfetto” grazie all’insieme delle proprie “imperfezioni”!
E che belle queste imperfezioni!!!!
🙂
Zio wayl non ricorro a pleonasmi perchè non appartengono al mio modo di “essere”….
sono forse maggiormente ridondante nei ragionamenti mentre quando questi devo metterli per iscritto allora vado d’istinto, scrivo di getto.
Forse l’unica forma “letteraria” nella quale mi soffermo maggiormente “temporalmente in maniera ridondante” è la lista della spesa 😀
24 settembre 2008 at 22:33
“…prima che io trovi un bastone nerboluto e venga a cercarvi uno per uno, voglio qualcosa in cambio. E lo voglio immantinente.”
Ok, ci sto. Vieni a cercarmi.
Sto seguendo un allenamento speciale, flessioni tutte le mattine, pesi, come il sindaco di Badesi. Questa volta non mi batterai.
…e poi ce ne andremo a cena allegramente.
PS: perchè sia chiaro: è vero che mi alleno ogni dì, ma non per raggiungere la perfezione, ma solo per poter mangiare di più e meglio senza rovinare il corpo. Non lo posso cambiare. La scadenza della garanzia si avvicina!
24 settembre 2008 at 22:51
Io un c’ho capito una sega
25 settembre 2008 at 18:54
@Delta, e chi l’ha mai capito Wayl 🙂